domenica 28 gennaio 2018

Ci sono luoghi in cui vai una volta e basta e poi c'e' Napoli !


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Ciao a tutti, sono reduce di un venerdì sera nel centro storico di Napoli, il titolo di quest'articolo è la frase iniziale del film Passione di John Turturro; solo chi  ci e' stato o ci sarà in questa città  può capire cosa il regista americano vuole dire veramente, quindi chi meglio di me comprende, io che sono nata e cresciuta fino all'età di 12 anni nei quartieri spagnoli. C'e' da dire pero' che mi sono allontanata circa 15 anni (giusto qualche anno) e mi ritrovo una Napoli cambiata, diversa, migliore, ma senza mai abbandonare la sua identità, anzi, non solo non l'ha abbandonata ma l'ha rafforzata. Quando ero bambina, nella casa dove vivevo, a via san liborio 17 adiacente alla


Napoli - Piazza del Gesù

Pignasecca, c'erano solo napoletani e raramente si vedeva un turista ed un immigrato. Ora invece nella mia casa napoletana quando mi affaccio vedo turisti, immigrati, e napoletani tutti insieme, vi state chiedendo embè che c' e' di tanto strano questo e' quello che e' accaduto in tutte le città, si chiama globalizzazione e gli extracomunitari stanno ovunque. La stranezza è che nonostante la presenza massiccia di immigrati  Napoli è la città meno globalizzata d' Italia,  anche d'Europa ma forse del mondo. Quando dico tutti insieme e' proprio cosi' "tutti insieme", una famiglia. Gli scugnizzi ora sono anche mulatti e cinesi, le signore dei quartieri sono latine e fanno gli gossip sedute fuori i bassi insieme alle napoletane. A me tutto sembra estremamente incredibile. Pensate che venerdì sera ero con amici a Piazza San Domenico Maggiore e ad un certo punto, alcuni ragazzi iniziano a suonare la darbuka live, erano le 3 del mattino ancora gente ovunque, ed io ovviamente  se la tabla suona io rispondo danzando. Dopo ho chiesto loro di dove erano, il primo mi risponde "sono algerino" ed il secondo mi dice "sono napoletano il pomeriggio mi vedo un po con lui che mi da  qualche lezione voglio imparare a suonare questo strumento" . Pensate una comitiva di amici mezzi algerini e napoletani il venerdì sera per divertirsi suonano in piazza  percussioni arabe. Questi ragazzi hanno creato una fusione meravigliosa di due culture pazzesche diventando una parte unica di una città esemplare gia' nella sua unicità. Ecco questa è Napoli, e questo e' quello che intendevo quando dicevo che  l'ho trovata arricchita, il napoletano trasforma chiunque in napoletano   nessuno viene privato del suo essere originale, una spugna che e' pronta ad assorbire il buono in tutto senza rinnegare chi siamo.  Nelle altre città gli immigrati vivono a clan e c'e' poca contaminazione, ogni etnia si frequenta nei loro posti, allora ritrovi i quartieri  e locali arabi frequentati solo da  arabi, quelli cinesi dove trovi solo cinesi, latini dove trovi solo i latini. E invece qui no,  Napoli non discrimina, non denigra, non dimentica, non abbassa la testa, Napoli accoglie, accetta, e' curiosa. Trovo tutto molto bello. Direi che e' proprio come diceva Turturro "ci sono luoghi in cui vai una volta e basta e poi c'è Napoli".

Shasa Nil Belly Dancer - danzatrice 

Shasa Nil Belly Dancer in Naples 

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