domenica 10 marzo 2013

Danza del Candelabro

Shasa Nil (Marialaura Cucurullo)Danzatrice del ventre ,Belly dancer
La danza del candelabro, Raks Shamadan, nasce agli inizi del secolo XX nel contesto delle cerimonie nuziali egiziane che per tradizione antichissima si celebravano con processioni notturne. Nelle nozze tradizionali egiziane o Zeffa, un ricco e chiassoso corteo di familiari e amici guidato da una danzatrice e da un gruppo di musicisti accompagnava di notte la sposa appena uscita dalla casa paterna fino alla casa del futuro marito; il percorso veniva rischiarato solo da speciali candele rituali decorate, accese e portate dalle damigelle per illuminare simbolicamente il nuovo cammino della sposa. Le esatte origini del Raks Shamadan non sono perfettamente chiare. Secondo Mahmoud Reda la danza del candelabro sarebbe stata introdotta in Egitto dai turchi Ottomani, mentre per la maggior parte delle fonti l’origine non sarebbe precedente agli ultimi anni dell’800, quando la danzatrice Zouba el Klobatiyya animò per la prima volta una Zeffa portando in equilibrio sulla testa un Klob, una grande lanterna con la fiammella accesa. Il candelabro a più luci, lo Shamadan, fu utilizzato per la prima volta dalla leggendaria Shafia el Koptia ai primi del ‘900 e subito conquistò un ruolo di primo piano all’interno delle cerimonie nuziali egiziane. La modernizzazione delle città e dei costumi ha da tempo spostato la celebrazione della Zeffa dalla strada agli hotel, ma non ha minimamente intaccato il ruolo simbolico della luce delle candele come buon augurio e come protezione dalle forze oscure. Ai nostri giorni la cerimonia inizia nel foyer dell’albergo, dove una danzatrice indossa il candelabro acceso e ballando conduce il corteo e gli sposi nel salone della festa. Sotto le crescenti pressioni del fondamentalismo religioso, in Egitto da diversi anni le danzatrici sono soggette a regole rigide e severe restrizioni, come il divieto assoluto di eseguire movimenti a terra o anche solo di toccare terra con entrambe le ginocchia. La danza del candelabro invece è esentata da alcune di queste proibizioni in quanto è considerata un’espressione folkloristica e non un’esibizione impudica, anche quando -come sempre più spesso avviene- viene proposta come danza spettacolare al di fuori delle cerimonie nuziali.

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